Senza farsi troppe illusioni: l'Udinese
ha pochissime possibilità di accedere al tabellone della Champions
League. L'urna, già piena di insidie, gli ha regalato il peggior
avversario possibile. Contro l'Arsenal serve un'impresa super.
Avesse preso il Benfica se la sarebbe
potuta giocare, forse anche contro il Lione, ma le altre tre
(Villareal, Bayern Monaco e Arsenal) oggettivamente hanno qualcosa di
più. Non si tratta solo di club blasonati e abituati a giocare
competizioni del genere, ma di rose altamente competitive e
assortite. L'Arsenal, soprattutto, è quella che ha cambiato meno in
questo calciomercato e, salvo offerte dell'ultima ora, il 16 agosto
potrà fare affidamento anche su Fabregas e Nasri. I due, uniti ai
vari Song, Wilshere, Van persie, Walcott, fanno veramente paura a
un'Udinese uscita dal mercato con molti punti interrogativi. Partiti
Sanchez e Inler non è arrivato nessun calciatore di esperienza, ma
altri possibili grandi calciatori che dovranno dimostrare
immediatamente di che pasta sono fatti.
L'Arsenal gioca da diverse stagioni
nello stesso modo. Tanto, talvolta troppo, possesso palla,
sfruttamento del campo nella sua ampiezza e scambi rapidi tra i molti
centrocampisti dotati di ottima tecnica individuale. Se ci si vuol
affidare ai numeri Wenger manda in campo i suoi con un 4-2-3-1 che ha
in Van Persie un terminale atipico, molto diverso dal centravanti
punto di riferimento che chi adotta lo schema a un solo attaccante
spesso predilige. L'olandese ama svariare e questo suo modo di
giocare talvolta rischia di creare dei vuoti in area di rigore. Se si
vogliono trovare difetti ai gunners bisogna cercare nella poca
concretezza che talvolta la squadra dimostra; quando per la giocata
fine a sé stesso, o per la voglia di entrare in porta con il pallone
tra i piedi, viene vanificata la gran mole di gioco prodotta. Oppure
il reparto difensivo non è sempre impeccabile e talvolta lascia
evidenti buchi agli avversari.
Se Guidolin vorrà almeno tentare
l'impresa dovrà costruire il doppio confronto su questi limiti. Di
Natale potrebbe sfruttare la maglie troppo larghe di una difesa che
spesso viene lasciata sguarnita da terzini abituati a proporsi
costantemente in fase offensiva. Lasciando il pallino del gioco in
mano ai gunners e costruendo due linee vicine e compatte si può
provare... certamente non sarà facile.
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