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venerdì 28 maggio 2010

L'euro 2016 va alla Francia... poveri stadi italiani


Delusione e imbarazzo. Non è bastato Maldini e la tanto decantata ospitalità del nostro paese a indirizzare il voto dell'Uefa. Perché l'Europeo 2016 poteva essere un'ottima occasione e perché essere superati dalla Turchia un po' di fastidio lo crea, inevitabilmente.Il Belpaese non ce l'ha fatta, un'altra batosta dopo quella firmata Ucraina e Polonia. L'Italia è arrivata ultima nel ballottaggio finale, terza su tre.

mercoledì 19 maggio 2010

Mourinho: mister con la valigia in mano

Nessuno ha mai pensato che Mou potesse mettere radici a Milano. Lui portoghese giramondo non è tipo da rimanere in un club troppo a lungo. Non lo ha fatto al Porto dove, dopo aver vinto la Champions avrebbe potuto vivere di rendita per un'intera carriera. Non l'ha fatto a Londra dove ha sempre affermato di aver lasciato una buona parte del suo cuore. È vero fu cacciato ma già aveva annunciato il suo proposito di tentare altre avventure. Perché dovrebbe farlo in Italia, paese che da ormai un anno va ripetendo di non amare? Ha un contratto, ricco e lungo, ma non sono le firme a spaventarlo. Con una cifra già stabilita (16 milioni?) potrebbe liberarsi immediatamente. 
Lasciare da trionfatore sarebbe il massimo, con un triplete da sventolare davanti ai detrattori. 

venerdì 14 maggio 2010

Le liste mondiali fanno già discutere

Paese che vai critica che trovi. Se la lista dei 30 diramata da Lippi ha sollevato il solito vespaio di polemiche i commissari tecnici delle altre nazionali non se la passano meglio. Tutti, da Dunga a Capello, da Maradona a Domenech hanno dovuto passare sotto il tiro incrociato della critica. E se Dunga ha argomentato le proprie scelte, el pibe de oro ha glissato sull'argomento convocazioni. Tra le favorite il solo Del Bosque si è salvato.

martedì 11 maggio 2010

Il valzer delle panchine

Tutto ruota intorno alle big. Inter, Juve e Milan potrebbero, la prossima stagione, presentarsi ai ranghi di partenza con una grossa novità: un nuovo allenatore.



La Juventus è alle prese con il nodo Benitez. A Torino l'unica certezza è che Zaccheroni da lunedì non sarà più il tecnico della Vecchia Signora. Il contratto scadente il 30 giugno non verrà rinnovato. Il tecnico romagnolo non ha saputo mettere in difficoltà le dirigenza né conquistare quel quarto posto per il quale era stato assunto. Per la prossima stagione l'obbiettivo numero 1 è e rimane Rafa Benitez. Il mister del Liverpool, dato per sicuro qualche settimane fa, sembra essersi allontanato. 

sabato 8 maggio 2010

Panchine e scrivanie. Impazza il mercato

Non è ancora finito il campionato ma molte società iniziano già a programmare il futuro. Non solo le big ma anche i club di media-bassa classifica cercano di accelerare i tempi per pianificare la prossima stagione. Se le cronache dei media sono monopolizzate dalle trattative tra Juventus e Benitez, dai dubbi su chi sarà il prossimo mister del Milan, dal futuro di Mourinho, anche Parma, Udinese, Fiorentina e Sampdoria sono già al lavoro. 


venerdì 7 maggio 2010

Palermo – Samp: è sogno Champions

Un’occasione del genere capita una volta ogni dieci anni. Basta aspettare che una delle grandi incappi in una stagione no e con continuità di risultati, organizzazione e capacità tecnico-organizzativa si può puntare alla Champions. Combinazione difficile da avverarsi, ma non impossibile.


Mercoledì sera in Inghilterra il Tottenham ha rotto il monopolio delle top four conquistando, grazie a una rete di Crouch, il quarto posto in classifica. La squadra di Redknapp ha beneficiato dell’annata storta del Liverpool di Benitez, sospirato salvatore della Juventus, per guadagnarsi il diritto al preliminare, 50 anni dopo l’ultima partecipazione alla Coppa dei Campioni. Ne ha fatto le spese il City di Mancini battuto a domicilio e ormai matematicamente fuori dalla prossima Champions.

giovedì 6 maggio 2010

Totti, Totti, Totti… nessuna giustificazione

Che non sarebbe stata una partita tranquilla lo si poteva tranquillamente prevedere soprattutto dopo gli eventi di Lazio-Inter. La finale di Coppa Italia era per la Roma l’occasione della rivincita, una sorta di spareggio virtuale. I giallorossi volevano dimostrare il proprio valore e manifestare che l’ultimo sorpasso dell’Inter non rispecchia il giusto e corretto andamento del campionato.

lunedì 3 maggio 2010

Roma… niente moralismo!

Tutti a gridare allo scandalo, a fare le verginelle. Tiene banco la vittoria dell’Inter all’Olimpico. Un successo maturato in uno scenario insolito, in uno stadio convinto nell’appoggiare la truppa di Mourinho, quantomeno per evitare che il tricolore prendesse la strada meno voluta, quella che porta direttamente alla squadra di Totti e De Rossi. Qualcosa di simile al 5 maggio, diverso solo nel finale.