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sabato 15 gennaio 2011

La Juventus tra infortuni e gerarchie

Ma è una maledizione quella che sta colpendo gli attaccanti bianconeri? Se non lo è si tratta, come minimo, di una sfortunata coincidenza. Del Neri in attacco è costretto a scelte obbligate. Ha solo Del Piero e Amauri disponibili. Nessuno dei due è al 100%. Il capitano ha accusato un'infiammazione al ginocchio, il brasiliano invece è stato sottoposto a un intervento al setto nasale e dovrà giocare con la mascherina di protezione. Gli altri? Tutti out. Quagliarella, il più in forma fin qui, è stato operato e si rivedrà la prossima stagione. Toni, appena arrivato ha rimediato un infortunio che lo terrà fuori 30 giorni almeno. Iaquinta invece è costantemente ai box, alle prese con problemi muscolari.

Fa quasi sorridere la vicenda Toni. Arrivato per sopperire alla mancanza di Quagliarella è già in infermeria. Ma aveva senso puntare su un calciatori di 33 anni che fino a questo momento della stagione aveva fatto solo 3 gol. Certo a costo zero è difficile trovare occasioni migliori, ma intervenire sul mercato, con la fretta di rimediare a un inconveniente non è il miglior modo di agire. Pure lo scorso anno i bianconeri presero Paolucci in fretta e furia e poi il calciatore giocò pochissimo.

Adesso Marotta dovrà intervenire nuovamente. Amauri, possibile pedina di scambio, chiude molte strade perché ha detto di voler rimanere. La pista che portava a Luis Fabiano sembra così sfumare. I bianconeri non possono investire, ma devono affidarsi a scambi, prestiti o acquisti a costo zero. Le grandi spese sono rimandate a giugno, sperando che arrivi la qualificazione alla Champions.

Il nome che circola insistentemente è quello di Floro Flores. Un buon attaccante, ma non un nome in grado di spostare gli equilibri. A livello realizzativo non vale Quagliarella. È una prima punta, ma non un giocatore da Juventus, un campione in grado di far fare quel salto di qualità tanto cercato. È una soluzione d'emergenza e come tale rischia di non portare quei benefici sperati. Dzeko ha atteso per mesi la chiamata poi si è arreso e ha scelto il City. Lui era il giocatore giusto, giovane, forte, capace di far reparto. Aveva solo un difetto: costava troppo. Ma senza investimenti in quei ruoli ancora scoperti la Juve rischia un altro anno di transizione.

Sono bastate due gare per far passare in secondo piano tutte le cose positive che la truppa di del Neri aveva fatto fin qui. In un campionato così equilibrato due battute d'arresto come quelle contro Parma e Napoli rischiano di pesare molto.

A rendere ancora più turbolente l'atmosfera ci pensa la questione portiere. Del Neri sembra convinto a puntare su Buffon. Dopo le parole pro Storari è bastata una gara per cambiare le gerarchie. Buffon non si discute, ma Storari fin qui aveva ben figurato e adesso difficilmente accetterà la panchina. Le valigie sono pronte.

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