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giovedì 6 gennaio 2011

Muro City, l'Arsenal non passa

Boring City: è forse questo il miglior complimento che si può indirizzare alla squadra di Mancini dopo il pareggio a reti bianche dell'Emirates. Nel big match della Premier l'Arsenal impatta contro la squadra di Mancini e vede aumentare il distacco dallo United, ancora vincente, ma non convincente.



Il City, con alcune assenze (Kolarov, Balotelli e Silva) e con il neo acquisto Dzeko in tribuna si presenta a Londra con il chiaro intento di portare a casa il risultato a occhiali. Il solo Tevez in avanti, volenteroso ma isolato, difficilmente può impensierire Fabianski. Il portiere dei gunners termina l'incontro senza neppure un parata degna di questo nome. La sconfitta dell'andata, un 3 a 0 pesante e netto, deve aver convinto Mancini che un punto è sempre meglio di nulla. Così il tecnico jesino costruisce una squadra corta e compatta, con due linee molto vicine e stretti, difficili da superare. Ne risente il risultato e lo spettacolo. L'Arsenal ci prova, soprattutto in avvio. Colpisce due pali, tiene possesso palla e iniziativa per tutto il match ma non sfonda. Davvero deludente vedere una squadra, costata in totale 1 miliardo di sterline, affrontare una partita del genere come l'ultima provinciale. Adesso con l'arrivo di Dzeko il City dovrà modificare il suo modo di stare in campo. Magari tenterà anche di giocare a viso aperto in partite del genere. Perché arrivare quarti o terzi non sarebbe sicuramente un risultato da rivendicare. Il City, per la rosa che ha, deve competere per la Premier.



Difficile fare appunti alla squadra di Wenger. L'Arsenal ha interpretato la gara nella giusta maniera, imponendo il proprio modo di giocare e occupando stabilmente la metà campo avversaria. Non si può chiedere a una squadra di snaturare le proprie caratteristiche. Van Persie non è un'attaccante da area di rigore. Preferisce svariare, andare a cercare lo spazio. Ieri sera forse sarebbe servito un centravanti vero. Walcott o Sagna dal fondo hanno messo diversi cross sul primo palo, ma mai un giocatore in maglia bianco e rosso era lì, pronto ad anticipare i difensori citizens. Inoltre ci si poteva aspettare qualcosa di più dalla panchina. Soprattutto Arshavin, entrato per Walcott, non ha lasciato segni sul match. Piccoli dettagli che avrebbero potuto far cambiare una partita che comunque non meritava di finire in pareggio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

....ma nn ti hanno ancora chiamato per allenare il City!!!????....strano!!!!...ma vedrai che ti chiamera' il grande Mancini cosi gli spiegherai cm si fa' ad allenare una squadra!!!...ciao grande!!!!

Luca Paradiso ha detto...

fare l'allenatore non è il mio mestiere...
vedere una squadra composta da grandi giocatori subire in quel modo lascia abbastanza delusi. poi può piacere il risultato (0 a 0 all'emirates non è da buttare), ma sicuramente quello non è il calcio che a manchester vorrebbero vedere

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