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lunedì 22 novembre 2010

Il flop di Benitez

Quasi dispiace vedere Benitez in questa situazione. Educato, gentile, disponibile, molto diverso dal suo predecessore sbruffone e dalla lingua tagliente. Ma come disse un vecchio volpone della panchina che risponde al nome di Corrado Orrico: “I duri mi piacciono, i bravi ragazzi vanno bene per farli sposare alla figlie”.

L'Inter è allo sbando. Due sconfitte consecutive, meno 9 dal Milan capolista e una lista infinita di infortunati. Il tempo e il modo per rientrare non manca, ma con questa situazione sembra difficile un'inversione di tendenza.

Benitez ha le ore contate, questo almeno traspare dalle parole di Moratti. Tuttavia spesso nel calcio una partita può cambiare il corso delle cose. Se davvero l'unico problema sono i risultati una vittoria con il Twente potrebbe ridare ossigeno a Benitez. Se invece la società ha capito che lo spogliatoio non segue e non condivide il modo di lavorare del tecnico sarebbe meglio chiudere immediatamente il rapporto. Solo chi è a stretto contatto con la squadra può avere un quadro completo della situazione.



Alcuni aspetti però possono dare indizi di ciò che tra le mura di Appiano sta succedendo.



Mercato

Benitez sapeva che l'Inter non avrebbe acquistato nessun giocatore, ma avrebbe invece tentato di valorizzare i giovani in rosa. In fase di trattativa il tecnico è stato messo a conoscenza della tattica di mercato. Quando Benitez ha accettato l'incarico quindi sapeva che non sarebbe arrivato nessun rinforzo. Perché in seguito fare continue dichiarazioni chiedendo alla società rinforzi?



Staff

Il licenziamento di Oriali è stato alquanto strano. Un uomo, un interista, che da anni lavorava fianco a fianco con la squadra è stato messo alla porta per fare spazio a Carboni, fedelissimo di Benitez. Perché? Se davvero Moratti voleva una figura di collegamento tra squadra e società perché affidarsi a un membro dello staff di Benitez? Oriali era stato utilissimo e anche Mourinho aveva riconosciuto la sua importanza, malgrado all'inizio tra i due non ci fu un'immediata simpatia, a causa dell'amicizia tra l'ex mediano nerazzurro e Mancini.



Infortuni

Troppi e ripetuti. D'accordo c'è stato il mondiale e la squadra nella scorsa stagione ha speso molto, ma se così tanti calciatori accusano problemi muscolari lo staff deve avere delle colpe. Preparazione estiva sbagliata, metodologia d'allenamento non consone, eccessivo dispendio pisco-fisico: possono essere molte le cause di questa situazione. Per il momento però non sono ancora state individuate.



Convinzioni tattiche

Benitez già in estate aveva manifestato alcune idee tattiche che inevitabilmente hanno creato scontenti. Il voler acquistare Mascherano per esempio può esser visto come una non totale fiducia nei confronti di Cambiasso. Benitez infatti ha manifestato l'idea di spostare il Chucu in una posizione più avanzata, diversa da quella che negli ultimi anni aveva ricoperto, con risultati ben noti. È giusto che un tecnico tenti di portare le proprie idee in una squadra, ma inevitabilmente Cambiasso, uno dei senatori, è tra i più scontenti.



Appagamento

Ma davvero i calciatori dell'Inter sono appagati dal triplete? Quante volte abbiamo sentito ripetere che vincere insegna a vincere e che la vittoria da lo slancio per nuovi trofei? Innumerevoli. Eppure adesso vogliono farci capire che la scorsa annata ha saziato ogni sete degli interisti. Inoltre analizzando la rosa di Benitez sono davvero pochi quelli che possono vantare un palmares di tutto rispetto, forse solo Lucio ed Eto'o. Gli altri (Milito, Maicon, Snejider, Stankovic) erano alla prima affermazione in campo internazionale, dopo anni di delusioni.



Il precedente

Anche Sacchi lasciò il Milan perché disse (pubblicamente) che quella squadra era alla fine di un ciclo. Arrivò Capello e vinse 4 scudetti e 1 Champions, grazie alla sua capacità di ridare motivazioni a un gruppo comunque forte. Questa Inter non sarà al pari del Milan di allora, ma neppure può essere diventata una squadra da metà classifica.




Luca Paradiso

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