Il blog che tratta di calcio e di tutto ciò che ruota intorno allo sport più amato: Serie A, coppe europee, campionati stranieri, calciomercato, approfondimenti tattici, competizioni tra nazionali

giovedì 11 novembre 2010

Serie A: sei in vetta, in attesa delle sfide di domenica

Tutte vicine, lassù in vetta. Cosa si potrebbe chiedere di meglio dal campionato? Certo se ci fosse un po' più di qualità non sarebbe male, tant'è che vedere 6 squadre (potrebbero essere 7 se la Sampdoria batterà il Parma nel posticipo) racchiuse in soli 6 punti rappresenta un'innegabile indice di equilibrio. Erano anni che dopo le prime giornate non avevamo situazioni simili. Curiosamente nella prossima giornata le prime si sfideranno tra loro. Ottimo banco di prova delle rispettive ambizioni.



Il Milan sembra aver trovato i giusti equilibri grazie a scelte anche impopolari, vedi Ronaldinho non più titolare intoccabile. Allegri sta puntando forte su un centrocampo più dinamico rispetto al passato: Boateng e Flamini sono gli unici che possono garantire quella corsa che negli ultimi tempi era mancata alla squadra rossonera. Con il recupero di Gattuso e le conferme di Pirlo e Ambrosini la mediana milanista diventa ben assortita. Solo la difesa desta qualche perplessità. Alle spalle di Nesta e Thiago Silva sembra esserci poco. Sokratis non ha convinto, tanto che nelle ultime uscite Allegri ha puntato su Yepes: fin'ora la scelta ha dato buoni risultati.



La Lazio sta pagando le “gufate” delle ultime settimane. Appena critici ed esperti hanno iniziato a indicarla come una possibile candidata alla scudetto ecco 2 sconfitte consecutive. I biancocelesti sono partiti forte e forse si sono trovati in vetta quasi inaspettatamente. Non avevano né l'ambizione, né la qualità per comandare la classifica. Un calendario non proibitivo e alcuni giocatori capaci di fare la differenza l'avevano però aiutata a sorprendere tutti. È bastata la battuta d'arresto del derby e un turnover forse azzardato per riportarla sulla terra. Dopo la sconfitte con la Roma Reja (problemi fisici permettendo) avrebbe fatto meglio a rimandare il turno di riposo dei vari Hernanes, Brocchi, Lichsteiner e Mauri. Una risultato positivo a Cesena avrebbe mantenuto alto l'entusiasmo e fatto passare in secondo piano il passo falso nel derby.



Il Napoli ha vinto in maniera incredibile al 90' grazie a una rete di Lavezzi. È la 4° vittoria esterna degli azzurri, una tabella di marcia davvero da grande squadra. La squadra di Mazzarri sta dimostrando di avere ottime individualità (Cavani e Lavezzi su tutti) e un'adattabilità sbalorditiva a giocare lontano dal San Paolo, incontrando maggiori problemi invece davanti ai propri tifosi. Questione di rosa, formata da giocatori che vanno a nozze negli spazi e invece soffrono quando devono fare la partita e comandare le operazioni. Manca qualcosina forse per fare il definitivo salto di qualità e poter lottare fino in fondo.



L'Inter sta arrancando. C'è chi parla di crisi e di appagamento. Chi invece attribuisce la colpa agli infortuni (troppi e concentrati in alcuni ruoli). I nerazzurri hanno tanti punti meno dello scorso anno quando a questo punto avevano già un vantaggio di +7 sulla seconda. Non trovo giusto comparare l'andamento di una squadra valutando la differenza di punti rispetto all'anno precedente. Ogni campionato è diverso dall'altro. Soprattutto quando si fa una valutazione su 11 partite diventa troppo determinante il calendario e le eventuali partite già affrontate. Indubbiamente i nerazzurri stanno vivendo un momento non felicissimo: faticano a vincere in casa e non riescono a segnare più di una rete a partita. Quando rientreranno alcuni assenti potremmo avere un quadro più completo sulla salute della squadra di Benitez. Il derby di domenica però diventa fondamentale per non distanziarsi ulteriormente dal Milan e ricacciare al mittente parte delle critiche fin qui piovute su Benitez e sul mercato di Branca.



La Juventus è ancora una squadra in divenire. Alterna ottime prestazioni a piccole battute d'arresto. Contro il Brescia ha sofferto, contro il Cesena era andata in svantaggio. Deve trovare continuità nei risultati e soprattutto nelle prestazioni. Anche per Del Neri c'è l'alibi degli assenti. In attacco sta continuando, forzatamente, a schierare la coppia di piccoli Del Piero-Quagliarella: un inedito per le sue squadre. Con il rientro dei vari Melo, Krasic, Grygera e Amauri ci sarà maggior spazio alla rotazione e la possibilità di gestire le risorse. Sembra comunque che il discorso scudetto sia, per il momento, un tantino utopistico. Forse il mercato di gennaio potrà servire per fare l'ultimo salto di qualità (arriverà un attaccante goleador?).



La Roma è tornata tra le grandi. Un filotto di vittorie ha riportato i giallorossi lassù vicino alle altre grandi. Incide anche il cambio di modulo, Ranieri ha sposato il rombo a centrocampo e la squadra sembra potersi esprimersi meglio. A centrocampo, anche senza Pizzarro, ci sono gli uomini adatti per giocare in questo modo: Simplicio, Perrotta e Brighi sono perfetti nel ruolo di interni. I vari Menez, Vucinic, Totti e Borriello (in attesa di Adriano...) hanno qualità diverse ma complementari e ben assortite. Qualitativamente la rosa è importante, con i giusti ricambi. Non sorprende quindi l'attuale classifica, ma l'inizio stentato che aveva reso traballante la panchina di Ranieri.





Luca Paradiso

Nessun commento:

Posta un commento