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venerdì 14 maggio 2010

Le liste mondiali fanno già discutere

Paese che vai critica che trovi. Se la lista dei 30 diramata da Lippi ha sollevato il solito vespaio di polemiche i commissari tecnici delle altre nazionali non se la passano meglio. Tutti, da Dunga a Capello, da Maradona a Domenech hanno dovuto passare sotto il tiro incrociato della critica. E se Dunga ha argomentato le proprie scelte, el pibe de oro ha glissato sull'argomento convocazioni. Tra le favorite il solo Del Bosque si è salvato.

Malgrado gli ottimi risultati ottenuti da quando ha preso l’incarico Capello è stato attaccato duramente. I tabloid accusano Don Fabio di aver chiamato troppi giocatori “acciaccati”. Barry, Joe Cole, King, Parker, Rooney, Johnson hanno in comune il fatto di essere stati protagonisti di una stagione travagliata dal punto di vista fisico e di non poter fornire ampie assicurazioni in chiave Mondiale. In più, tegola dell’ultimo momento, le condizioni di Terry che comunque non destano particolare apprensione.

Ai critici però scappa un piccolo particolare. La lista fornita comprende 30 giocatori, 7 in più di quelli che potranno andare in Sudafrica. L’inclusione di giocatori in non perfette condizioni, ma comunque di talento e funzionali al progetto di squadra che Capello ha in mente, è stata fatta soprattutto perché ci saranno ancora diversi giorni nei quali sarà possibile monitorare la situazione infortuni. Sicuramente al Mondiale non andranno giocatori infortunati. Capello non è nuovo a scelte anche drastiche.
Il mister ha un obbiettivo ben definito: vincere il mondiale o almeno raggiungere la finale. In caso contrario, come lui stesso ha annunciato, si poterebbe parlare di fallimento.


Un discorso più ampio meriterebbe Maradona e le sue “bizzarre” convocazioni. Sempre incredibile che nella lista dei 30 migliori calciatori argentini non figurino Cambiasso, Zanetti, Gago e Gabriel Milito mentre trovino spazio i vari Bolatti (riserva nella Fiorentina), Coloccini, e Datolo. Anche Diego Milito ha rischiato l’esclusione. In attacco le gerarchie sono già stabilite: Messi, Higuain, Tevez e Aguero si giocheranno 3 maglie. Per gli altri, el principe interista e Palermo (sigh!) solo scampoli di partite. L’Argentina è una squadra fortissima, almeno sulla carta, con un’unica incognita: l’allenatore.


Se il Brasile è la patria del calcio e del gioco offensivo era scontato che i tormenti di Dunga venissero proprio dal reparto avanzato. Fuori Ronaldo (si sapeva), Adriano (scoppiato in lacrime per l’esclusione), Ronaldinho (invocato dalla stampa) e Pato. Soprattutto i due milanisti avrebbero meritato qualche considerazione. La stampa parteggiava per Dinho. Lo avrebbe voluto nella lista e Dunga, quasi per accontentarla, lo ha inserito nelle 7 riserve. A meno di epidemie non andrà al mondiale. Adriano paga le note vicende extracalcistiche.


Capitolo Domenech: che dire? Il mister francese ci ha abituati ormai alle sue “liste”. Fuori Frey, ma si sapeva, out anche Benzema. L’attaccante in una stagione è passato da essere uno degli acquisti galattici di Florentino Perez all’esclusione mondiale.





Luca Paradiso

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