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giovedì 3 giugno 2010

In lizza rimane solo Benitez. E se Zeman...


Moratti ha già tracciato l'identikt perfetto del prossimo allenatore dell'Inter. Il successore di Mourinho dovrà avere grande esperienza in ambito internazionale, essere in grado di proseguire il lavoro già iniziato e soprattutto dovrà essere un vincente. Abbandonata la strada del giovane di talento (Mihajlovic?) il cerchio si stringe sempre più. Capello, Hiddink, Benitez. Sono questi i tre papabili.


Don Fabio si è però chiamato fuori. Il tecnico italiano, sembrato in pole position per alcuni giorni, ha preferito declinare l'invito; troppo comoda e ben remunerata la panchina della nazionale inglese. Inoltre il rischio di essere continuamente sottoposto a un paragone con lo Special One non attira Capello. Nella sfida a distanza ha tutto da perdere. Capello avrebbe incarnato alla perfezione il ruolo di “continuare”. Già al Milan seppe allungare il ciclo di una squadra data ormai per finita. Famoso per essere un sergente di ferro avrebbe saputo tenere a bada un gruppo già vincente e all'apice della forma. Difficilmente avrebbe proseguito sul canovaccio tattico inaugurato da Mourinho. Capello è un affezionato del 4-4-2 e da sempre (Milan prima, Inghilterra poi) ha relegato i giocatori di fantasia sulle fasce. Con lui Boban, Savicevic e Gerrard si sono reinventati esterni di centrocampo.

Hiddink è una possibilità. L'olandese però ha un contratto con la nazionale turca e, tralasciando l'esperienza sulla panchina del Chelsea, ha ormai fatto una precisa scelta: basta club, solo nazionali. Al Chelsea seppe rianimare una squadra in caduta libera sfruttando soprattutto le sue capacità di far gruppo. Stratega sopraffino fu l'inventore del modulo anti-Barcellona. Il suo Chelsea con una gara difensiva al Camp Nou seppe bloccare i blaugrana sullo 0 a 0 anticipando quell'atteggiamento tattico che l'Inter, in semifinale quest'anno, ha ripresentato. Difficile convincere il vecchio Guus che comunque sarebbe una scelta temporanea, un traghettatore.

Resta Benitez. Il manager del Liverpool nei mesi scorsi era dato per sicuro sulla panchina della Juventus. Il cambio dirigenziale in corso Ferraris e il lungo e ricco contratto che lega Benitez ai reds hanno fatto saltare tutto. Adesso però sembra che il Liverpool abbia deciso di cambiare guida tecnica e sia pronto a pagare una buonuscita per sbarazzarsi di Benitez. Nelle prossime ore potrebbe arrivare la separazione e a quel punto lo spagnolo diverrebbe il candidato numero 1 alla panchina dell'Inter, anche per mancanza di concorrenti. Con lui potrebbe arrivare Mascherano. Difficile che Gerrard segua il tecnico con il quale, negli ultimi tempi, non ha avuto buoni rapporti. E Torres? Se dovesse partire Milito potrebbe rientrare nel pacchetto.

Se Moratti ha davvero deciso di puntare su un tecnico esperto la rosa dei papabili termina qua. Impensabile arrivare a Guardiola, cuore blaugrana e già impegnato con il club anche se non ha ancora firmato il rinnovo. Prandelli ha scelto l'azzurro e si è chiamato fuori.

Rimangono alcune suggestioni. Zenga e Simeone sarebbero indicati per aprire un progetto a lungo termine ma non convincono. Troppo giovani e mai, fino ad ora, alla guida di squadre di blasone. Mihajlovic ha atteso la chiamata ma si è poi accordato con la Fiorentina. Zeman sarebbe il colpo di coda, l'azzardo di Moratti. Il boemo è fuori dal giro da diversi anni ma ha già dimostrato la qualità del suo gioco, soprattutto offensivo. Messo alla guida dell'Inter potrebbe disporre di 22 giocatori di assoluto livello, come mai nella sua carriera. Se riuscisse a ottenere la loro disponibilità potrebbe creare una macchina da gol implacabile. E nella stagione appena conclusa i vari Milito, Snejider, Cambiasso, Eto'o, Pandev hanno mostrato di essere soprattutto dei grandi professionisti.

Luca Paradiso

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