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venerdì 25 giugno 2010

Italia: da dove ripartire. Prandelli tocca a te

Il giorno dopo la cocente delusione per un’eliminazione non pronosticabile è tempo di guardare avanti. Come a voler allontanare la rabbia per come Lippi ha gestito questo biennio si pensa già alla nazionale che sarà. Toccherà a Prandelli ridare entusiasmo a un’Italia che, in Sudafrica, ha toccato, nell’anno del centenario, il suo punto più basso. Peggio del 1966 quando la Corea ci mandò a casa, peggio del 2002 quando l’accoppiata Corea-Moreno ci rispedirono in patria. Questa volta sul nostro cammino non c’era un’altra Corea ma tre squadra abbordabilissime che, in sede di sorteggio, vennero accolte con soddisfazione.


Prandelli dovrà ripartire subito. Già a settembre inizieranno le qualificazioni per Euro 2012. La ricostruzione non sarà semplice e mai come in questa occasione sembra essere auspicabile un ripulisti generale. Spazio agli under 25 con qualche giocatore più esperto a completare la rosa. Le alternative ci sono anche se non tantissime. I risultati scadenti dell’under 21 negli ultimi 3 europei testimonia come il nostro vivaio, negli ultimi anni, fatichi a produrre buoni giocatori. L’Europeo dovrà essere una tappa di avvicinamento verso il mondiale 2014.

In porta Buffon potrebbe comunque rappresentare una sicurezza, sperando che abbia chiuso il capitolo infortuni. Lo juventino non è più giovanissimo ma alle sue spalle non si intravedono fenomeni del guanto. La scuola italiana dopo i vari Albertosi, Zoff, Zenga, Pagliuca, Peruzzi, Marchegiani ha denunciato un problema di ricambio. Marchetti è un buon portiere, nulla più. Non ha colpe particolari sui gol subiti in Sudafrica ma non ha mai dato l’impressione di poter salvare la propria porta con una prodezza degna di un campione. Ha fatto il compitino. Le giovani alternative potrebbero essere Sirigu e Viviano: giovani e di prospettiva. Se riuscissero ad accumulare esperienze importanti anche in ambito internazionale potremmo avere un’idea più precisa del loro reale valore. E poi c’è Vito Mannone portiere classe 88 in forza all’Arsenal.

In difesa bisogna ricostruire. Solo Chiellini rimarrà nel giro. Lo stopper juventino è cresciuto negli anni ma, per caratteristiche, ha bisogno di un compagno di reparto che lo sappia guidare. Si parla molto bene della coppia di centrali che nell’ultimo campionato ha giocato nel Bari: Bonucci-Ranocchia. Senza dimenticarsi di Bocchetti. Tra le nuove leve si parla bene di Ogbonna del Torino. Uno di quella “generazione Balotelli” che, inevitabilmente, sarà parte integrante della nazionale futura.
Sugli esterni troveranno ancora spazio Maggio e Criscito. Zambrotta non si è ancora pronunciato sul suo addio ma a 33 anni forse non rientrerà più nei piani del nuovo c.t. I giovani di belle speranze non mancano: Motta, Santon e De Silvestri. Dei tre almeno uno riuscirà a confermare quanto di buono, fin qui, ha fatto sperare? C’è poi Antonini finalmente titolare nel Milan e adattabile sulle due fasce.

A centrocampo De Rossi-Pirlo continuerà a essere la coppia titolare. Alle loro spalle Aquilani, Palombo, Marchisio e Montolivo si giocheranno il ruolo da riserva. D’Agostino potrebbe essere l’alternativa a Pirlo. È il giocatore che più gli somiglia. Tra i giovani occhi puntati sul sampdoriano Poli, sul parmense Galloppa (unico incontrista vero) e Lazzari.


Nell’ipotetico 4-2-3-1 prandelliano serviranno degli esterni in grado di saltare l’uomo e di andare anche a rete. Giocatori di quantità, ma anche di qualità. Pepe ha mostrato tanta buona volontà ma nulla più. Troppo confusionario l’esterno dell’Udinese (neo juventino) per diventare un fattore decisivo della nazionale italiana.

Dato per scontato che il nuovo c.t. ripescherà quelli che Lippi ha definito “giocatori non utili e non funzionali al progetto” potremo rivedere Cassano in maglia azzurra. Il barese con ai lati Balotelli e Quagliarella o Rossi o Palladino a rifornire il terminale avanzato. Chi nel ruolo di centravanti? Si sa che Prandelli ha un debole per Gilardino e un passato difficile con Pazzini. Alle loro spalle possibilità per i vari Acquafresca, Floccari, Matri. E Borriello ha voglia di smentire chi lo ha tagliato troppo frettolosamente.



Luca Paradiso

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