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lunedì 28 febbraio 2011

Juventus... profondo rosso

Quaranta milioni di passivo nel primo semestre, due sconfitte consecutive, un preoccupante -7 dalla zona Champions e incertezze, tante su troppe cose. Il 2011 della Juventus è decisamente negativo. Due mesi hanno cancellato quello di buono che il 2010 aveva costruito. Sei sconfitte in due mesi, un progetto tecnico che fatica a decollare, una squadra involuta e quasi incapace di giocare da Juve. Gli ingredienti per voltare pagina e ripartire da zero ci sarebbero tutti. Non sarebbe però una novità. In estate Agnelli decise di puntare forte su Marotta e Del Neri. Un dirigente esperto e navigato e un allenatore capace di dare un'identità alle proprie squadre. Il passo da una squadra di media classifica a una grande è spesso traumatico.



La squadra non è di primissima fascia. Ha tanti buoni calciatori, ma nessun campione, nessun vero leader. Una squadra si costriuisce sul blocco centrale. La Juventus non ha un difensore, né un centrocampista centrale di livello assoluto. Lo spostamento a sinistra di Chiellini può essere letta in due modi: la necessità di coprire un ruolo altrimenti scoperto, oppure la constatazione che il difensore non è adatto a ricoprire un ruolo così delicato. Troppo istintivo per guidare una linea difensiva. A centrocampo, dopo una stagione e mezzo, Melo non riesce a scrollarsi di dosso una certa piattezza. Poche partite positive non cancellano tante prove incolori. Aquilani non ha la continuità necessaria per divenatare il regista. Ricordiamoci Emerson dell'ultima grande Juve... il paragone è impietoso.

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