Il blog che tratta di calcio e di tutto ciò che ruota intorno allo sport più amato: Serie A, coppe europee, campionati stranieri, calciomercato, approfondimenti tattici, competizioni tra nazionali

venerdì 16 aprile 2010

Il derby di Roma decide il tricolore

E’ la stracittadina più sentita. Una partita che da sola può valere una stagione. Zeman l’aveva definita una gara uguale alle altre, ma né laziali né romanisti la pensano così. Vale tanto anche quando non influente nella definizione della classifica, figurarsi se può spianare la corsa scudetto a una delle due.
Sette anni fa fu proprio una sconfitta nel derby a dare il là alla rincorsa del Milan che nelle ultime giornate rosicchiò i 7 punti di svantaggio alla Lazio e in rimonta vinse lo scudetto. Del Vecchio e Totti regalarono il successo al popolo giallorosso, una delle più belle vittorie soprattutto perché evitò un anno di sfottò da parte dei rivali biancocelesti. Domenica la storia si ripete, a parti invertite. La Lazio, non ancora salva, va alla caccia di quei punti che, dopo una stagione tribolata, possono regalargli la sicurezza di rimanere in serie A. Non è l’ultima spiaggia per gli uomini di Reja, dopo il derby ci saranno altre quattro gare per poter raggiungere la quota salvezza. Ma che soddisfazione sarebbe “purgare” la Roma affamata di scudetto.

Fisicamente la Lazio sta bene.. viene da un buon filotto di risultati, ha ritrovato entusiasmo, consapevolezza e coesione. Reja, da tecnico esperto, ha saputo ricostruire un gruppo avviato verso la serie B. Ledesma ha contribuito, con la sua presenza, a questa rinascita. Un giocatore da solo non può cambiare i destini di una squadra ma l’argentino ha saputo garantire quell’equilibrio e quella sagacia tattica sconosciuta fino al suo reintegro. Zarate ha smesso di fare il solista e accettato di sacrificarsi anche per la squadra. Ha una media gol bassissima ma nelle ultime gare è stato molto utile alla causa. Non dovrebbe partire titolare però, toccherà al duo Floccari – Rocchi guidare l’assalto a Julio Sergio. Giocatore determinante potrebbe essere Mauri. Il centrocampista è riuscito a dare quel cambio di marcia necessario per risalire la china. Contestato fino a pochi mesi fa è diventato la pedina tattica fondamentale, in grado di scompigliare le difese avversarie.

La Roma invece… che dire, basta guardare i risultati. Ranieri ha realizzato un vero capolavoro. Una rincorsa di quattro mesi che, complice anche il rallentamento dell’Inter, l’ha portata in testa. La squadra ha qualità. L’aveva anche prima, quando le cose non andavano. Pizarro, Totti, De Rossi, Vucinic, giocatori in grado di fare la differenza. Il tecnico testaccino ha saputo blindare la difesa, anche grazie a scelte dolorose come l’esclusione di un idolo del tifo come Mexes, ha ridato fiducia al gruppo e i risultati sono arrivati. Con l’innesto di Toni inoltre ha potuto sperimentare soluzioni nuove. Il lancio lungo non era nelle corde della squadra che preferiva, per necessità, il fraseggio corto. Adesso può giocare palla al centravanti ex Bayern e accorciare. Una possibilità in più.

Il derby, per antonomasia è sfida da tripla, aperta a ogni risultato. La Roma si gioca un bella fetta di scudetto, la Lazio l’onore e la voglia di sgambettare i cugini. Perdere il derby e regalare il tricolore ai giallorossi sarebbe una doppia sconfitta.


Luca Paradiso

1 commento:

uniroma tv ha detto...

Al seguente link http://www.uniroma.tv/?id_video=15585 potete vedere le interviste realizzate agli studenti della Sapienza da UniromaTV sul derby Lazio-Roma.



Ufficio Stampa di Uniroma.TV
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv

Posta un commento