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lunedì 12 aprile 2010

Zero tituli?

E se la “profezia” gli si rivoltasse contro? Lo scorso anno Mourinho lasciò di stucco l’intero mondo pallonare con la famosa conferenza stampa da cui nacque lo slogan “zero tituli”. L’Inter era appena stata eliminata dalla Champions ma comandava saldamente il campionato. Il tecnico di Setubal di fronte alle critiche piovute addosso alla squadra incapace di primeggiare anche in Europa coniò l’espressione più spiritosa e più usata dal suo sbarco in Italia.
A 12 mesi di distanza però il rischio che sia l’Inter a chiudere con “zero tituli” è reale. La Roma vincendo con l’Atalanta ha completato l’operazione sorpasso. La banda di Ranieri a cinque gare dalla fine comanda con un punto di vantaggio. Le prossime due gare saranno decisive per il destino del torneo. Domenica il derby contro una Lazio in salute e ormai fuori dalle zone calde della classifica, poi la Sampdoria dell’ex Cassano ancora in piena corsa Champions. Ultimi ostacoli prima di un finale in discesa che vedrà i giallorossi incrociare Parma, Cagliari e Chievo, tre squadre tranquille con il solo obbligo di onorare fino in fondo il campionato.

L’Inter paga un girone di ritorno al di sotto delle aspettative. I troppi pareggi, soprattutto fuori casa, e l’ansia della Coppa dei Campioni hanno pian piano accorciato un distacco che a dicembre sembrava insormontabile.


In Champions League l’accesso alle semifinali rappresenta per l’Inter un risultato quasi inedito. In Europa la squadra di Mourinho, fino ad oggi, ha perso solo una gara, al Camp Nou, e ha inanellato una striscia di 5 vittorie consecutive. Segnale che qualcosa, a livello mentale e tecnico, è cambiato. Adesso però l’ostacolo più duro: il Barcellona. La squadra di Guardiola è in assoluto la più bella espressione del calcio moderno. Ha giocatori di classe, un gioco organizzato, un a difesa forte. Una squadra senza punto deboli? A leggere i numeri sembrerebbe di si. Se la sfida degli ottavi contro il Chelsea era difficile questa appare quasi impossibile. Servirà la gara perfetta. Non prendere gol a San Siro per tentare il colpo gobbo a Barcellona.

E infine la Coppa Italia. Un obbiettivo secondario che però, con la prossima semifinale da giocare potrebbe dare quello slancio necessario in vista degli ultimi e più importanti impegni.


In quindici giorni si decide: o tutto o “zero tituli”.



Luca Paradiso

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