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lunedì 19 aprile 2010

Controsorpasso giallorosso

È durata meno di 48 ore la fantasia nerazzurra. La vittoria di venerdì contro la Juventus aveva riportato la banda di Mourinho in vetta alla classifica, alimentando le speranze di poter, anche dopo il derby capitolino, continuare a guardare tutti dall’alto dei 70 punti. Il controsorpasso firmato Miacon ed Eto’o poteva mettere pressione ai giallorossi chiamati a fare risultato pieno nel posticipo domenicale, nella tanto attesa stracittadina contro la Lazio.
A Roma il derby è la Partita, con la p maiuscola. Un match che può valere una stagione. Il computer si è divertito a collocarlo proprio nelle ultime giornate, quando i verdetti si avvicinano e il margine di errore è prossimo allo zero. Roma e Lazio si sono presentate all’appuntamento con l’obbligo di fare risultato. I giallorossi per riprendersi la vetta, i laziali per tenere a debita distanza lo spettro retrocessione.

Emozioni, carica agonistica, intensità ed episodi. Sono questi i fattori che possono cambiare l’andamento di una gara e talvolta di un intero campionato. L’espulsione di Sissoko venerdì sera ha spianato la strada alla vittoria dell’Inter sulla Juve. Il rigore fallito da Floccari ha rianimato una Roma apparsa, almeno nei primi 45 minuti, timoroso e malmessa in campo. Sotto di una rete e costantemente in difficoltà, soprattutto a centrocampo e sulle corsie esterne, la Roma deve ringraziare Julio Sergio e lo sciagurato tiro dal dischetto del centravanti biancoceleste. Trovarsi sotto di due reti avrebbe reso difficilissima la rimonta. Invece un episodio può cambiare un campionato. Senza Totti e De Rossi, lasciati da Ranieri nello spogliatoio, la Roma si è attaccata a Vucinic, protagonista silenzioso e grazie a due tiri piazzati ha ribaltato la gara.

Il Milan perdendo contro la Sampdoria ha detto addio definitivamente ai sogni di gloria. Le polemiche interne che da qualche settimane minano la quiete dello spogliatoio rossonero hanno pesato. Prima le critiche di Berlusconi, poi i dubbi sul futuro di Leonardo; nel momento cruciale della stagione elementi che indubbiamente portano via energie nervose troppo preziose. Resta l’ottimo campionato condotto dai rossoneri ai quali è mancato, come durante la gestione Ancelotti, la capacità di gestire e vivere ogni partita con la stessa concentrazione. Ai rossoneri mancano i punti persi con Livorno e Catania.


I giochi non sono fatti. La lotta ormai è ristretta a due compagini ma a quattro giornate dalla conclusione ogni sviluppo è ancora possibile. Domenica, a cavallo dell’impegno europeo con il Barcellona, l’Inter riceve un’Atalanta affamata di punti. La Roma invece lancia la sfida al’ex Cassano impegnato nella rincorsa alla quarta posizione. Gare dal verdetto scontato? Assolutamente no. Saranno gli episodi, ancora una volta, a decidere lo scudetto.


Luca Paradiso

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