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giovedì 8 aprile 2010

Le inglesi salutano la Champions

E  le inglesi? Tutte eliminate. Non succedeva dal 2003 che nelle quattro semifinaliste di Champions League non ci fosse neppure una squadra di Sua Maestà. Nelle edizioni 2007, 2008 e 2009 ben tre squadre britanniche giunsero in semifinale. L’eliminazione del Manchester United invece, clamorosa per il modo in cui è maturata, sembra quasi chiudere un ciclo, una consuetudine. Le quattro partecipanti all’edizione 2010 della Champions, le fab four per motivi diversi hanno terminato la loro corsa. Adesso tocca a Liverpool e Fulham, in Europa League, tenere alta la bandiera del calcio d’Oltremanica.

Non si tratta però di una crisi del calcio inglese. La Premier rimane il campionato più intenso e, tecnicamente, il migliore d’Europa. Il suo livello medio è comunque più alto rispetto a Liga e serie A.


Il modo in cui è maturata l’eliminazione dello United ha sollevato molte polemiche. In vantaggio di 3 reti i red devils si sono fatti rimontare da Olic e Robben (un altro gran gol per l’olandese, sempre decisivo). Il Manchester paga l’infortunio del suo uomo più rappresentativo. Dopo l’infortunio all’andata Rooney è comunque sceso in campo all’Old Trafford seppur evidentemente non al 100%. Le attenzioni che i difensori tedeschi gli hanno riservato non hanno fatto altre che rendere più complicata la sua gara. La mancanza di alternative valide, Berbatov non lo è, ha spinto Ferguson a rischiarlo e fino al 43’ i fatti gli davano ragione. In avanti di 3 reti però i red devils hanno dato modo ai tedeschi di tornare in gara. La rete di Olic e l’espulsione di Rafael (criticata dalla stampa e da Ferguson) infatti hanno modificato l’inerzia del match. Gli errori sottoporta di Fletcher e compagni e il gran gol di Robben hanno spianato ai tedeschi la strada verso una semifinale inattesa. E con il Lione da affrontare il sogno della finale non è poi così irrealizzabile.


Il Liverpool è stata la prima a salutare la Champions. Terza nel girone eliminatorio la squadra di Benitez ha pagato l’inserimento in un raggruppamento equilibrato, con Fiorentina e Lione, e una stagione non proprio brillante. Anche in campionato i reds sono lontani dalle prime e dovranno sudarsi la qualificazione alla prossima Champions. L’infortunio di Torres ha limitato molto il potenziale offensivo della squadra che partito Xabi Alonso non ha saputo trovare un giocatore in grado di sostituirlo degnamente. Aquilani ha deluso le aspettative giocando poche gare a causa dei soliti infortuni. In casa reds quindi l’eliminazione dalla Champions è in linea con i risultati della stagione.


Il Chelsea invece ha detto addio alla Champions negli ottavi di finale. Dopo la vittoria nel girone i blues hanno pagato il difficile accoppiamento contro l’Inter del grande ex Mourinho. Sconfitti sia a San Siro che a Stamford Bridge Terry e compagni hanno registrato il peggior risultato in ambito europeo degli ultimi anni. Il Chelsea, dopo una finale sprecata ai rigori e una semifinale persa al 93’ tra mille polemiche lo scorso anno,


Discorso diverso merita l’Arsenal. I gunners hanno dovuto inchinarsi alla squadra più forte: il Barcellona di Messi. Senza Fabregas, Van Persie, Arshavin e Gallas i londinesi hanno comunque disputato un buon torneo. 13 punti su 18 disponibili nel girone eliminatorio, 5 reti rifilate al Porto nel ritorno degli ottavi e il pari all’Emirates contro il Barcellona rappresentano comunque ottimi risultati. Per Wenger la possibilità di continuare la rincorsa alla Premier e progettare una nuova stagione con tanti giovani maturati e con quel pizzico di esperienza internazionale in più. Ma soprattutto con la speranza che gli infortuni non colpiscano come quest’anno i suoi.


Quattro semifinaliste: una spagnola, una italiana, una tedesca e una francese. La geografia del calcio continentale sta cambiando. Le inglesi non staranno a guardare.


Luca Paradiso

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