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venerdì 9 aprile 2010

El clasico decide la Liga


Sabato sera al Santiago Bernabeu va in scena ‘El clasico’, il match più prestigioso e atteso del campionato spagnolo. È la gara decisiva per l’assegnazione del titolo di campeon. Il castigliano Real contro il catalano Barcellona, due culture, due modi diversi di intendere il calcio. Le squadre sono appaiate in vetta con 77 punti. A 7 gare dalla fine passa tutto da questo match. Una vittoria dell’una o dell’altra squadra potrebbe indirizzare in maniera definitiva lo sprint finale. Real e Barca hanno dato vita sin dalla prima giornata a un testa a testa emozionante e serrato, un campionato nel campionato. Sempre vicinissimi i due club si sono alternati in vetta senza però mai accennare la fuga. Il Real viene da una striscia di vittoria impressionante, in casa sono ben 15. Il Barcellona invece ha confermato in Champions di attraversare un ottimo stato di forma. I blaugrana sono la squadra più forte e spettacolare del calcio continentale. Xavi, Iniesta, Ibra, Dani Alves, Henry e soprattutto Messi: campioni al servizio del collettivo.

Sarà una sfida tra i due ultimi vincitori del pallone d’Oro, Messi contro Ronaldo. L’argentino con il poker rifilato all’Arsenal in Champions ha regalato la semifinale al Barcellona confermando di essere il numero 1. Per lui la maledizione del Pallone d’Oro non funziona. Anche nell’anno successivo al trionfo nell’ambito concorso indetto da France Football la pulce si è confermata sugli altissimi livelli del 2009. Il mondiale in Sudafrica lo attende per lanciarlo nell’Olimpo dei grandissimi. Ronaldo a Madrid ha confermato di essere un vero fuoriclasse. In una squadra di stelle è il portoghese il vero protagonista. Non ha patito come Kakà l’adattamento all’ambiente merengues ma si è imposto a suon di gol.


Mancheranno invece due protagonisti annunciati. Kakà e Ibrahimovic vedranno dalle tribune la gara bloccati da guai muscolari. Giunti in Spagna come i grandi colpi della campagna acquisti estiva hanno faticato più del previsto. Kakà doveva essere il fantasista del ‘Real galacticos’ invece problemi di pubalgia e incomprensioni tattiche lo hanno limitato molto. Parte della stampa ha accusato il presidente Florentino Perez di aver sbagliato acquisto. Ibra invece ha patito il passaggio da una squadra, l’Inter, che giocava essenzialmente per lui ad una, il Barcellona, in cui è uno dei tanti. Con 20 reti comunque lo svedese ha un buon bottino personale. Anche in Europa ha mostrato di essere cresciuto, la doppietta all’Arsenal lo testimonia. Ha garantito a Guardiola un’alternativa in più dal punto di vista tattico: in difficoltà palla lunga a Ibra. Il Barcellona però predilige il possesso palla e la manovra ragionata e, non casualmente, le migliori gare le ha giocate senza Ibra. All’andata però fu proprio il mago svedese a decidere la gara con un piattone sinistro sottoporta.


Occhi puntati sul Bernabeu. El clasico decide la Liga.



Luca Paradiso

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