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martedì 9 marzo 2010

Firenze ci crede: coraggio ed equilibrio per firmare l’impresa


Se tre settimane fa Ovredo e il suo assistente avessero fatto il loro dovere saremmo qui a parlare di un'altra partita. Un pari all’Allianz Arena, oltre a rappresentare un risultato di tutto prestigio per la viola, avrebbe permesso agli uomini di Prandelli di affrontare il ritorno con un altro spirito. Purtroppo sappiamo tutti com’è andata. Sembra la storia della piccola squadra vittima del potere, politico ed economico, del club prestigioso. Non sempre però il finale è già scritto. Stasera al Franchi la Fiorentina ha la possibilità di rifare la storia, quarant’anni dopo l’ultimo accesso ai quarti di Coppa dei Campioni. Servirà la gara perfetta: attenta in difesa, subire gol vorrebbe dire rendere ancora più difficoltoso il discorso qualificazione, e letale in attacco.




La viola deve vincere con una rete di scarto, quindi nessun assalto al fortino tedesco. Un gol può arrivare, anche a pochi minuti dalla fine. Scoprire il fianco sarebbe pericolosissimo, i bavaresi hanno nelle ripartenze la loro arma segreta. Robben e Ribery negli spazi sono devastanti. Gli uomini di Prandelli dovranno essere bravi a tenere vicine le linee e raddoppiare sugli esterni. Marchionni e Vargas saranno chiamati a un grande lavoro, anche in copertura. Mancherà Gobbi e sarà Felipe a sostituirlo. Prandelli non ha voluto fare pretattica. In conferenza stampa ha snocciolato l’11 che stasera scenderà in campo. I dubbi legati alle condizioni di Vargas e Jovetic sono stati chiariti. I due ci saranno e toccherà a loro assistere Gilardino nel tentativo di superare una difesa, quella tedesca, in emergenza.

Van Gaal dovrà rinunciare a Demichelis, pedina importante soprattutto per la capacità di far partire l’azione dalla linea difensiva. Ex centrocampista l’argentino sopperisce alla mancanza di un regista vero nell’11 tedesco. Van Bommel è giocatore esperto, ma di scarsa qualità. Rendere difficile i rifornimenti ai folletti Robben e Ribery dovrà essere il primo compito difensivo della Fiorentina. Meglio concedere lanci lunghi a scavalcare il centrocampo dove Natali e Krodlup potrebbero soffrire meno.

La necessità di fare risultato potrebbe essere anche un vantaggio psicologico per i gigliati. La mancanza di esperienza in campo internazionale avrebbe reso difficile impostare una gara sull’attesa, a difesa del risultato. Al Franchi bisognerà attaccare, con giudizio ed equilibrio. Se l’andata fosse finita 1 a 1 la Fiorentina avrebbe potuto speculare sul vantaggio, ma i viola non sono squadra in grado di fare calcoli simili.
 

Luca Paradiso

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